Due giorni di
festa che per noi runners significano due levatacce mattutine
garantite. Molto sofferta quella di domenica, il rumore intenso
della pioggia fuori dalla finestra era un invito a non uscire di
casa, più gradevole quella di lunedì premiata da una vista
panoramica sulle Alpi da svenimento.
Arrivare a
Desio domenica mattina è stato semplice e veloce nonostante il buio
pesto e la pioggia incessante, il palazzetto che ospita il ritrovo è
un sogno ad occhi aperti per ogni organizzatore.
C’è tutto
e tutto in grande e ben distribuito: parcheggi, zona iscrizioni, zona
cambi, ritiro riconoscimenti, deposito borse, oltre a un ristoro
favoloso. Insomma dentro il paradiso fuori l’inferno,
meteorologicamente parlando, … e invece che nel fuoco ci buttiamo
nell’acqua.
La corsa in
compagnia rende molto più gradevole l’atmosfera, il percorso non
offre grossi spunti panoramici ma è presidiato e segnalato da
manuale. La pioggia rende pesanti scarpe e abbigliamento, gli ultimi
km del percorso da 16 sono faticosi anche perché è quasi un’ora e
mezza che siamo in giro.
Possibilità
di doccia e massaggio, premiazione gruppi che coinvolge anche noi 17
baracchini e poi il … desìo di tornare a casa all’asciutto a
consumare un pasto caldo. Giudizio finale positivo con una
notazione: senza l’appuntamento prefissato col gruppo non so se
sarei uscito e comunque non avrei fatto di sicuro 16k. Grazie amici.
Rispetto a
Desio l’atmosfera è opposta, non perché splende il sole ma perché
oggi ognuno farà corsa a sé. Anche qui l’organizzazione è
rodata, manca nulla.
Ogni anno mi
colpisce la semplicità di questo avvenimento di portata mondiale:
una pista d’atletica, un prato e una collinetta che resistono
all’urbanizzazione che li circonda, paletti e nastro. Eppure ogni
anno il meglio del cross fa tappa qui.
Prima
batteria alle 10:30, si rischia di partire in ritardo per lo zelo di
qualche GGG che non si rassegna all’avvento dell’elettronica e
chiama un’improbabile “spunta” manuale dei 250 partecipanti. A
un quarto dell’opera vengono fatti desistere, abbiamo già un
pettorale e il chip che garantiscono la regolarità dell’iscrizione,
non basta?
La partenza
è traumatica, i crossisti non hanno pazienza e cercano
immediatamente “la posizione” a suon di spintoni e gomitate.
Lascio fare, trovo il passo giusto e progressivamente guadagno
posizioni. Il terreno è pesante, in alcuni punti scivoloso ma i
chiodini sotto la suola fanno il loro dovere garantendo stabilità
nelle numerosissime curve del tracciato attorno al quale ricevo ad
ogni giro un tifo speciale da tanti amici presenti, bellissimo! Come
ogni anno arrivo spremuto, al terzo passaggio le quattro gobbette
della collinetta sembrano muri, faccio fatica ma alla fine capisco la
ragione: ho corso molto più veloce del previsto. Nulla a che vedere
con Speedy Giamma, ma nel mio piccolo …
Il tempo di
cambiarsi ed è già ora di andare a fare il tifo per il Frangia che
correrà la seconda batteria, quella denominata “donne e anziani”
dove sono presenti ben tre over 75!
Anche il
Gianca si difende bene sui due giri della sua prova che precede la
lunga serie delle categorie giovanili che si disputano in orario
prandiale.
Torniamo a
casa soddisfatti di aver preso parte a questa corsa prestigiosa e la
vicinanza è tale che prima delle 14 sono di nuovo sul pezzo per
vedere in prima linea le due batterie regine, prima le donne poi gli
uomini.
Spettacolo
mozzafiato specialmente la gara maschile (vinta da Albert Rop a
2’49/km di media! davanti al campione del mondo Korir), dove le
cunette sembravano appiattirsi al passaggio di questi fenomeni
africani. Peccato per l’assenza in entrambe le sessioni di atleti
italiani affermati.
Giudizio
finale: molto positivo. La magia del Campaccio continua, anche il
prossimo anno al 6 gennaio la mia calza avrà la forma di un booster!
Michele
Michele
Bravi e complimenti a tutti i "competitivi "veloci e sempre presenti in queste manifestazioni .
RispondiEliminaPer andar così forti nn è che avete usato la scopa della befana ???
Ciao e a presto
Visti dalla tribuna è invece stato uno spettacolo nello spettacolo in special modo nella gara maschile quando Rop è schizzato subito via da centometrista e già dopo 300 metri ne aveva almeno 60 di vantaggio. Ci chiedevamo che razza di tattica avesse in mente poi, fattosi raggiungere ne è venuta fuori una fase prolungata di studio che ha avuto il suo epilogo nell'ultimo km quando lo stesso Rop ha definitivamente preso il sopravvento nonostante il tentativo di contenimento di Korir e Merga. Bella la premiazione finale col canoista Antonio Rossi Guest star della manifestazione.
RispondiElimina...Enrico.