Io Walter e Valerio abbiamo fatto una
levataccia, oggi 11 maggio..per raggiungere Armeno – dove alle 8
era fissata la partenza del trail del Motty.
Non so se hanno riposato di più
Gianni, Fabrizio e Pierangelo… i temerari che hanno deciso di
raggiungere il luogo di partenza sabato sera, dopo la staffetta
sociale, per dormire direttamente su luogo in una palestra messa a
disposizione dall’organizzazione, e direttamente per terra con i
sacchi a pelo.
Andrea Berra e Roberto, più prudenti e
calibrati, hanno optato per la distanza dei 25 km (comunque con 950
mt di dislivello).
La nostra gara invece prevedeva ben 45
km – 2550 mt di dislivello…
Il tempo di constatare, guardandoci
intorno, che “ohh… qui oggi sono tutti cattivi”…presa
consapevolezza di essere gli unici tapascioni… e via..si parte!
Al primo ristoro, credo verso il 14 km,
mentre ci stavamo abbuffando senza criterio e senza regole, per
recuperare le energie perse nelle salite e discese.. vediamo arrivare
Gianni, Pierangelo e Valerio ..e così –gruppo ricompattato
(purtroppo senza Fabrizio), via che si riparte per affrontare la
parte più dura.
Ma veramente dura!! Km
interminabili….salite tanto impegnative quanto spettacolari,
Scoraggiati, raggiungiamo il 25 km…
ristoro sulla vetta del Mottarone. Guardo il cronometro..non ci posso
credere! Ci abbiamo impiegato 5 ore e passa…per fare solo metà
corsa!!!
Ci guardiamo in faccia. Provati, anzi
distrutti…
Guardo Valerio, Valter, Gianni,
Pierangelo…e tutti scuotono la testa, e così sento quello che
temevo… e non avrei voluto sentire: “Ragazzi ..ci ritiriamo!”
“NOO!!”
“bisogna avere il coraggio di
accettare i propri limiti!”…”ci vuole coraggio anche a
ritirarsi”…“una volta nella vita va provato anche questo”…
Per me sarebbe stata la prima volta, e
non mi sentivo poi così tanto eroe a accettare di ritirarmi, ma non
volevo proseguire da sola, lasciando loro all’arrivo ad aspettarmi
per così tante ore.
Avvilita e rassegnata, seguo l’esempio
degli altri e apro la mia birra.. (tanto oramai è finita qui)
mentre gli altri cominciano a cambiarsi in attesa della macchina del
servizio scopa, che già avvisata, stava arrivando per portarci
all’arrivo.
Ad un certo punto, sento Gianni che
chiede agli organizzatori: “siamo ancora in tempo per ripartire???”
– “SI”
Quando si dice: l’importanza del
LEADER! E’ bastato che si mettesse a urlare “FORZA RAGAZZI
…DAI…RIPARTIAMO,…..DAIII” che tutti come sotto uno stato di
trance si sono rivestiti, (sarà stata la birra?) abbiamo ripreso
con nuovo e insperato slancio il percorso che ci separava
dall’arrivo.
Ho visto uomini tramutati in asini
raglianti, ho riso a crepapelle, ho corso dopo 8 ore come se il
passato non fosse esistito, abbiamo rallegrato un ristoro (che stava
già sbaraccando), abbiamo portato a casa una vittoria personale
contro una coppia di tedeschi che continuavamo a incontrare sul
percorso (Italia 4 Germania 2) abbiamo visto il sole, e poi la
pioggia, e dopo la mia affermazione “ci manca solo la
grandine”…siamo stati accontentati anche in quello, il tutto
affrontato con una gioia da bambini, risate, allegria vera!
L’abbiamo finita per davvero!
All’arrivo non c’era più nessuno..o quasi, nessun fotografo…
il parcheggio vuoto, zero pubblico.. c’era solo un desolato e
ritirato Caprotti seduto sul marciapiede che ci aspettava da ore. Ma
noi ce l’abbiamo fatta!!! E non importa se in classifica saremo gli
ultimi, se siamo arrivati al limite del tempo massimo! La lezione
imparata oggi… è che tutto si può affrontare. Che è bellissimo
anche così.. che la forza che danno gli amici riesce a cancellare
anche i crampi e la stanchezza.. e che fa niente se gli altri sono
più allenati e arrivano nella metà del nostro tempo. Oggi abbiamo
vinto noi e la nostra forza di volontà!
Alla prossima
Sara
Altre foto di QDVB
Bravissimi,con lo spirito giusto si possono affrontare disagi e momenti di sconforto. Alla prossima vedrò di non mancare ( come sono andate le scarpe nuove?
RispondiEliminaPier
)
Bravissimi, con lo spirito giusto si possono affrontare momenti di disagio e sconforto. Alla prossima vedrò di non mancare.(come ti sei trovata con le scarpe nuove?)
RispondiEliminaVincit, qui se vincit.....(Chi la dura, la vince) Vi ho pensato quando sono arrivato alla fine dei 26km in 4h50' non importa se all'arrivo non c’era più nessuno, ma c'eravate voi, ed ora la 100.... ciao Roberto
RispondiEliminaL'unione e la solidarietà del ns piccolo gruppo ha dato forza e volontà per continuare e arrivare Tutti insieme all 'arrivo !
RispondiEliminaUn grazie e un saluto speciale a Caprottik ideatore di questa avventura....anche lui grandissimo
Mamma mia ! Questa corsa fa venire i brividi solo a leggerne il racconto... Ormai la 100 sarà per voi quasi in "discesa". Grandissimi per tenacia, forza del gruppo e, c'era da scommetterlo, allegria !
RispondiEliminaComplimenti a Sara per il racconto dettagliato e scremato di tutto ciò che non si può scrivere in un blog serio e che rimarrà impresso solo nella memoria di noi partecipanti. (ndr: uomini trasformati in asini raglianti....:-):-):-)
RispondiEliminaUn'esperienza indimenticabile e irripetibile, perché una pazzia simile non so se la rifarò. ..
Ciao a tutti
Pierangelo
Pierangelo ne sei sicuro? Ne riparliamo tra un anno ...
EliminaBravissimi! ! Bel racconto. ..ma soprattutto grande impresa!!
RispondiEliminaIl racconto è decisamente coinvolgente, brava.
RispondiEliminaLa domanda che mi pongo ogni volta in questi casi è: eroi o incoscienti?
Per fortuna tutto è andato bene, quindi eroi con quella dose di pazzia che vi ha portato prima alla partenza e poi a completare la discesa in collaborazione. Sicuramente avventura indimenticabile.
La corsa è come la musica, ci sono tanti generi e ciascuno suona o ascolta ciò che più gli dà emozione. Il Motty mi ricorda un rock molto hard, lontano dalle melodie classiche che per ora continuo a preferire.