mercoledì 20 aprile 2016

"PICCOLI PER SEMPRE" MEZZA MARATONA DI PADOVA di Ilario Brignoli

Introduzione
Un inverno vissuto intensamente, il mio. Una vita sociale a metà strada tra quella di  George Best e quella di Gabriele Arcangeli, uno dei protagonisti di "Cornetti alla crema", celeberrima commedia anni ottanta di Lino Banfi. Il tutto riuscendo a conciliare casa,  lavoro, tre o quattro sessioni di corsa a settimana, bicicletta (tanta), esercizi di potenziamento  e propriocezione, stretching. Le ore piccole del venerdì a volte clamorosamente seguite dall'allenamento in notturna. Le serate brave e le giornate da incorniciare, le cose da fare e soprattutto "quelle da non fare".
Ho fatto sport sette giorni su sette, Natale e Capodanno compresi. Avrò "riposato" si e no circa quattro volte in tre mesi, l'ultimo dei quali decisamente impegnativo.  Un insperato personale sui diecimila, e poi ancora lunghi, medi, ripetute e qualche massaggio eseguito a regola d'arte. Altre pedalate, altre sveglie all'alba, un altro paio di scarpe da buttare, le  zingarate  e i piaceri della vita: dopotutto corriamo per divertirci, mica facciamo sul serio, noi!


E  finalmente gita sociale fu, direzione Padova, in compagnia di podisti e simpatizzanti della Via Baracca. Chi correrà la Maratona, chi la Mezza, chi la stracittadina dei diecimila metri, chi farà il tifo, chi si divertirà e chi soffrirà divertendosi: tutti insieme appassionatamente. Ignoranza, bomberismo e presunzione, come direbbe una cliccatissima pagina che spopola nel mondo dei social network. Perché domani, nel mio piccolo, ho un obiettivo:
correre 21km e 97metri a 4min/km...
... che per i non podisti vuol dire 15km/h...
... che da bambini manco in bici si andava così forte...
... che se penso che solo due anni fa a quel passo facevo le ripetute sui mille metri un pochino me la faccio sotto, ma giusto giusto un pochino... perchè nella vita le cose belle, prima di ottenerle, ci fanno una gran paura, e domani ci aspetta un gran bel giorno da affrontare…
La gara
"... e dentro ci si sente piccoli per sempre..." cantava J-Ax nel 2006.
Più o meno come noi, mentre dalle primissime file della gabbia 1 assistiamo alla presentazione dei mostri (i Top Runners) che copriranno la distanza sul filo dei 20Km/h:
piccoli di statura (ad eccezione del Mike) e piccoli dentro (perchè competere rimane comunque un bel gioco che ci fa sentire un po' bambini), bellissimi (per le gambe  depilate) e cattivissimi  (perchè non vediamo l'ora di divorare l'asfalto; o di farci divorare da esso, a seconda  dei punti di vista).
E alle dieci e trentadue, con un leggero ritardo dettato dalle esigenze televisive di Raisport,  si va: tutto regolare allo sparo di Abano Terme, partenza fluida e senza intoppi. Oggi per la seconda volta corro con due Garmin: uno mi farà da "contagiri" per tenere sotto controllo il battito cardiaco e l'altro mi mostrerà l'andamento della mia Mezza in termini di velocità  e passaggi chilometrici. La vigilia della gara è stata parecchio ignorante, troppo alcool, troppo cibo e troppo tempo a camminare per ammirare le bellezze della città, ma lo start  me lo sono giocato in maniera intelligente: primo mille "tranquillissimo" in 4'10'', il secondo leggermente più veloce e poi giù a 3'58''/km con una sorprendente regolarità di passo, segno che i lavori di qualità e gli esercizi di propriocezione non sono stati affatto inutili.
Una volta usciti da Abano Terme, cittadina caratterizzata per lo più da alberghi, bar, e tantissimi bicchieri di prosecco e spritz consumati già a metà mattinata, il percorso della Mezza si unisce a quello della Maratona. Sono in un gruppetto composto da quattro persone, tra le quali una ragazza che terminerà i 21km097mt in seconda posizione assoluta: ironia della sorte, trattasi pure di una mia omonima. Si instaura, e non è la prima volta che mi capita gareggiando sulle lunghe distanze, la magia della solidarietà tra podisti: perfetti sconosciuti che si danno il cambio a fare l'andatura, che si curano di non intralciarsi a vicenda negli spugnaggi e che si passano le bottigliette in prossimità dei ristori, dove ovviamente è vietatissimo rallentare. Il tutto senza proferir parola, a volte senza  neanche uno sguardo d'intesa, quasi come se ci fosse una sorta di dono momentaneo della telepatia tra esseri umani...
Le gambe oggi girano veramente bene: un leggero venticello, seppur contrario al senso di marcia, mi permette di respirare "facile" e di non mandare mai il cardiofrequenzimetro  su valori elevati... ma fa caldo, troppo caldo, e nonostante i passaggi del decimo e del quindicesimo km effettuati con precisione chirurgica, rispettivamente in 39'58'' e 59'45'', la paura tutt'altro che infondata di fare il botto nell'ultimo terzo di gara si fa sentire e non poco. Iniziamo a correre spostandoci continuamente dalla linea ideale sprecando parecchi metri pur di transitare nelle zone d'ombra: il pubblico numeroso offre un sostegno psicologico unico ed indescrivibile. Gli applausi e i commenti del tipo -"ah ma questi son quelli che van forte, non vedi che ne son passati solo pochi?"- in rigorosissimo accento padovano sono un vero  toccasana per il morale della truppa dei 15km/h. La temuta salita del 17esimo chilometro si rivela in realtà un cavalcavia tutto sommato ben gestibile, ma è l'ultimissima parte di gara ad essere molto più dura del previsto. Si entra nel centro storico di Padova: un paesaggio meraviglioso agli occhi del turista che ero ieri, l'inferno per le gambe del podista che sono oggi. Mancano meno di due chilometri ed inizio a odiare con tutto il cuore i sanpietrini e le ultime curve, strette ed insidiose. Partono i crampi, violenti, sento che le gambe stanno per cedere al caldo inaspettato che mi ha disidratato nonostante abbia preso tutte le precauzioni del caso: molti maratoneti stanno terminando la loro gara camminando ed anche il gruppetto del quale facevo parte ha in parte ceduto terreno lasciandomi solo. Incrocio gli sguardi di Piera e Mauro nel momento peggiore della crisi: temo seriamente la beffa di dover camminare e magari di farlo  pure a malo modo negli ultimi ottocento metri di gara...
Poi Sant'Antonio fa il miracolo: sento la voce dello speaker, realizzo di essere a due curve da Prato della Valle, stringo i denti, vedo il Fabione che urla il mio nome nel megafono. Ultima curva in lontananza, vedo due gonfiabili, forse addirittura tre... Accade tutto in fretta:  penultimo sguardo ai Garmin, sto girando ancora bene nonostante i dolori alle gambe e passo sul tappeto finale chiudendo la mia Mezza sotto il muro degli ottantacinque minuti.
Medaglia di Finisher al collo, via il chip, via scarpe e calze, fuori il gel mal digerito con un piccolo getto di vomito. Raggiungo il deposito borse a piedi nudi percorrendo duecento metri   in cinque minuti: ho praticamente un crampo che va dal tallone all'ascella, ma sono contentissimo perchè in quattordici mesi ho tolto quattro minuti e mezzo al mio personale sulla distanza, e anche se domattina scenderò le scale di casa in modalità bradipo non me ne importa nulla perchè dopotutto ne è valsa veramente la pena. Nel frattempo vengo raggiunto da Stefano  che ha appena chiuso, ancora con un tempone, i suoi 42km195mt: "doccia selvaggia" nelle aiuole di Prato della Valle sotto lo sguardo divertito (o  disgustato) di numerosissimi turisti e spettatori prima della meritatissima e untissima pizza.
Scatta l'operazione "foto romantica al display del Garmin"e nel pomeriggio ci ricompattiamo nei pressi del Marathon Village insieme agli altri: ognuno ha raggiunto il proprio traguardo. Non sto ad elencare tutti i nomi perchè smemorato come sono finirei per fare un torto a qualcuno e mi limito a ricordare solamente i risultati più eclatanti della nostra squadra: Michela seconda volta in Maratona e di nuovo tempone nonostante il caldo africano, Angelo arriva a quota trenta Maratone e Marcellina premiata prima di categoria…  Per oggi abbiamo dato veramente i numeri, ci vediamo alla prossima.


Ilario

3 commenti:

  1. Complimenti, i risultati sono arrivati dopo sacrifici e tanta fatica ma ne vale sempre la pena.

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  2. Complimenti, si!! Sia per la volontà che paga sempre, prima o poi ma anche per lo scritto VERAMENTE BELLO ed efficace! ;-) GRAZI&alla next!!

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  3. ...Enrico.21/04/16, 11:47

    Fantastico Ilario...
    ...Enrico.

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