Inutile
negarlo: tra noi 2 c’è sempre stato un rapporto di odio-amore.
Odio
perché comunque sia…nonostante questa volta abbia anche cercato di
tenerti nascosta per scaramanzia, riesci sempre a catapultarmi nel
solito stato di ansia nelle settimane che ti precedono.
Amore…perché…cara Maratona, quello che mi lasci tu, a parte la
stanchezza , è VERAMANTE impagabile.
9
marzo 2014. Siamo in 6 della Via Baracca a cimentarci oggi in questa
BAM – Brescia Art Marathon: io, Bruno, Pier, Valter, Gianni e
Guido.
Alla
partenza incontriamo Ilaria Pozzi – una super veterana di maratone
e di lunghissime distanze, tipo un Pier al femminile...e proprio
quest’oggi, farà il pacer delle 3.45!
“Segno
del destino”, penso. E così parto con lei e la seguo come un
segugio, con tutte le buone intenzioni possibili: IO OGGI VOGLIO
ARRIVARE CON TE! Seppure consapevole che il mio obiettivo era un po’
troppo azzardato, ho creduto di potercela fare…e fino al 30 km ero
con i palloncini del 3.45!!
Poi…
bè…mi si è spenta la luce. Improvvisamente. Non so se dare la
colpa al caldo, al fatto che comunque arrivo da un periodo di corse
lunghe, o forse mi sono semplicemente e realisticamente resa conto
che fare una maratona intera senza nessun tratto camminando (come
doveva essere se avessi continuato a seguire i pacer)..no..non sono
ancora pronta.
E così
al 31 km, guardando Ilaria e il suo gruppo allontanarsi, ho visto
allontanarsi- anzi svanire – anche il mio sogno.