domenica 20 novembre 2011

26° CROSS OPEN DI VALPOMETTO - ROBBIO (PV)

Già Aristotele parlava dell’azione come “medio” tra le possibilità: sempre, quando si vuole intraprendere una avventura, si deve scegliere tra due opposti. Stare a dormire, alle 7 di una qualunque domenica mattina, o alzarsi, e percorrere le nebbiose campagne novaresi per giungere a Robbio
Qui, c’è in programma la 26a edizione della ‘Corsa Campestre Open’, cross di 7 km. Altro “medio”: vengo da otto giorni di influenza e da un allenamento di sole prove ripetute (nel tentativo di dare ritmo alle gambe), la tendinite – con questa temperatura – si fa sentire, eppure… quando si parla di cross, di corse campestri, la volontà di parteciparvi e faticare in percorsi ondulati e dissestati è più forte del precauzionismo.
Arrivo alle 8.30 a destinazione, il tempo di cambiarmi (e di prendere un sacco di freddo), ed è quasi ora di partire. Start alle 9.15 per la gara femminile, alle 9.45 per quella maschile. Circa 300 i partecipanti alla gara FIDAL.
Allo sparo le sensazioni sono buone: chiudo infatti il 1° km in 4’12’’. Però rimangono ancora tre giri del Parco ‘Valpometto’ per terminare la fatica, che dovrà compensarsi con le buone condizioni del terreno ma coi frequenti cambi di direzione e saliscendi. Adeguo il passo per non cedere alla nebbia e al freddo il prezioso ossigeno che comincia a scarseggiare. Al 4° km, assisto impotente al respiro che si fa pesante e che mi costringe a correre un paio di km sotto la media che avevo nei programmi. Quindi mi risparmio per la volata finale, che peraltro mi consente di tagliare il traguardo, con un tempo certamente non degno di nota (33’), ma molto lucidamente.

Lamberto Colombo

4 commenti:

  1. Dottor Lamberto, nella teoria lei vive le corse con molta filosofia, nella pratica sembra uno della banda Vallanzasca!
    Scherzo, complimenti per la scelta e per il risultato.

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  2. In effetti speravo di incutere timore a qualcuno e farlo scappare (ma solo per classificarmi più "in alto")! ;-) Spero di fare meglio l'8 dicembre a Trecate (altro cross). Comunque piano piano mi sto riprendendo... A presto!
    Lamberto

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  3. ...Enrico.22/11/11, 17:58

    Dopo una settimana di influenza certamente sono "influenzate" anche le prestazioni, ci mancherebbe ma un tempo così su un percorso come quello che descrivi proprio non lo butterei, anzi. Splendido racconto e mi è piaciuto il pacco gara... "Un sacco di freddo". Grande Lamberto.
    ...Enrico.

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  4. Nei cross non sono importanti i tempi o le medie chilometriche, si corre a senzazione, si cura l'avversario, si sgomita, lo si tallona, se si si riesce lo si supera, vince il più forte e non è detto che è il più veloce. Il cross è così, si corre in un ambiente ostico e ci si deve immergere in questa atmosfera e comportarsi di conseguenza. Buone corse
    Giancarlo

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