giovedì 22 novembre 2012

18.11.2012 TURIN MARATHON 2012 - di G. Lanzani


  Quando il nostro mitico Michele pochi giorni fa mi chiese di scrivere le mie impressioni sull'esperienza della mia prima maratona entrai un poco in crisi.
Scrivere su di me, sulle mie emozioni e sensazioni è per me novità assoluta.
  Non sapevo come cominciare, non sapevo che raccontare e, non sapevo come raccontarlo.
Potevo dire come negli ultimi chilometri fu dura spingere avanti una gamba dopo l'altra, mentre una parte di me si ribellava alla fatica implorando la resa il pensiero dominante era: “Mai mollare!!”
  Oppure raccontare dei primi km, quando la caviglia cominciava a dolermi, ogni passo una fitta e la mente che imponeva comunque il movimento armonioso per sostenere il ritmo della corsa, fino a quando, dopo 20 km, il dolore scomparve come per miracolo per non tornare.
  Avrei potuto scrivere del momento in cui invertii senso di marcia, quasi investendo un maratoneta, per recuperare una banconota vista in terra.
  Potevo anche scrivere che una maratona in realtà è una festa, certo!
Una festa che dura per 42km e 125mt, una festa di colori, di gente urlante e incitante, una festa di solidarietà come quella di tre ragazzi che alternandosi hanno portato a braccia una carrozzella fino al traguardo, o quella del mio amico, il Cesare, che si è offerto di aiutarli. Insomma una festa di vita!!


  Quello che forse mi chiedeva il Michele era il racconto di come fu per me; fu una sfida, anzi, tre sfide condensate in una.
   Sei mesi or sono chiunque mi avesse detto che io, il GiuX, avrei chiuso a Novembre una maratona con un tempo decente si sarebbe preso una mala parola, perché avrei pensato che mi stava prendendo in giro.
  Per la corsa, più che una passione ho un amore ma, come molti amori, mi pareva proibito. In Novembre, secondo il parere medico, avrei dovuto essere operato a entrambe le gambe, unica soluzione per risolvere i problemi che spesso  mi bloccavano al punto da non poter camminare. Ero ormai quasi rassegnato ad abbandonare i Forrest!
  Poi  la soluzione prospettata da un nuovo ortopedico ha funzionato e ho potuto finalmente riprendere la corsa senza grossi problemi.
   La seconda sfida è stata contro me stesso, contro la mia incapacità di seguire le regole che si accompagnano alla preparazione di un atleta: moderazione, pochi cuba libre e poco sesso!!
  La terza sfida è quella che ci accomuna tutti, è la sfida contro la regina di tutte le corse: la Maratona.
   Il Cesare, certo, è stato catalizzatore del mio desiderio, grazie al suo continuo incitamento, sostegno e sopratutto grazie alla sua amicizia.
  Un grazie quindi agli amici del gruppo podistico Ossonese “quelli della via baracca” che hanno aiutato questo nuovo “baracchino” ad affrontare con successo questa esperienza che è unica e irripetibile, che mi ha permesso sopratutto di conoscere meglio le persone fantastiche che mi circondano.

GiuX

4 commenti:

  1. Ammirazione GiuX!!!
    X la tua prestazione, per le tue parol& per la tua caparbietà!
    Poi con un "catalizzatore" come Cesare, anche le imprese + ardue diventano realtà!!! ;-)

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  2. GRANDE !!!
    Per la maratona che hai fatto e sopratutto per quello che hai dentro.Sei un baracchino "speciale "...............
    Complimenti

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  3. Per prima cosa ti mancano settanta metri per finire la maratona che è lunga 42 km. e 195 metri, scherzi a parte tutta la mia ammirazione Giux, alla tua prima esperienza hai staccato un tempo di valore! Segno che ti sai gestire e che hai un motore potente! La prossima andrà ancora meglio! Spero di esserci anch'io. Angelo

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  4. Mitico GiuX !!!
    Tu e Claudia veramente eccezionali ! La tua naturale riservatezza ha fatto spazio, durante la gara, alla gioia, questo quello che traspare dal racconto ed è così che bisogna fare. Se il risultato dei tuoi eccessi sono quelli visti alla Turin Marathon, quasi quasi mi convinco a cambiare stile di vita (perlomeno per quanto riguarda i cuba libre ed altri eccessi, sulla terza voce sono già a posto ..:)). Alla prossima.

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