Quando il nostro mitico Michele pochi giorni fa mi chiese di
scrivere le mie impressioni sull'esperienza della mia prima maratona entrai un
poco in crisi.
Scrivere su di me, sulle mie emozioni e sensazioni è per me
novità assoluta.
Non sapevo come cominciare, non sapevo che raccontare e, non
sapevo come raccontarlo.
Potevo dire come negli ultimi chilometri fu dura spingere
avanti una gamba dopo l'altra, mentre una parte di me si ribellava alla fatica
implorando la resa il pensiero dominante era: “Mai mollare!!”
Oppure raccontare dei primi km, quando la caviglia
cominciava a dolermi, ogni passo una fitta e la mente che imponeva comunque il
movimento armonioso per sostenere il ritmo della corsa, fino a quando, dopo 20
km, il dolore scomparve come per miracolo per non tornare.
Avrei potuto scrivere del momento in cui invertii senso di
marcia, quasi investendo un maratoneta, per recuperare una banconota vista in
terra.
Potevo anche scrivere che una maratona in realtà è una
festa, certo!
Una festa che dura per 42km e 125mt, una festa di colori, di
gente urlante e incitante, una festa di solidarietà come quella di tre ragazzi
che alternandosi hanno portato a braccia una carrozzella fino al traguardo, o
quella del mio amico, il Cesare, che si è offerto di aiutarli. Insomma una
festa di vita!!
Sei mesi or sono chiunque mi avesse detto che io, il GiuX,
avrei chiuso a Novembre una maratona con un tempo decente si sarebbe preso una
mala parola, perché avrei pensato che mi stava prendendo in giro.
Per la corsa, più che una passione ho un amore ma, come
molti amori, mi pareva proibito. In Novembre, secondo il parere medico, avrei
dovuto essere operato a entrambe le gambe, unica soluzione per risolvere i
problemi che spesso mi bloccavano al
punto da non poter camminare. Ero ormai quasi rassegnato ad abbandonare i
Forrest!
Poi la soluzione
prospettata da un nuovo ortopedico ha funzionato e ho potuto finalmente
riprendere la corsa senza grossi problemi.
La seconda sfida è stata contro me stesso, contro la mia
incapacità di seguire le regole che si accompagnano alla preparazione di un
atleta: moderazione, pochi cuba libre e poco sesso!!
La terza sfida è quella che ci accomuna tutti, è la sfida
contro la regina di tutte le corse: la Maratona.
Il Cesare, certo, è stato catalizzatore del mio desiderio,
grazie al suo continuo incitamento, sostegno e sopratutto grazie alla sua
amicizia.
Un grazie quindi agli amici del gruppo podistico Ossonese
“quelli della via baracca” che hanno aiutato questo nuovo “baracchino” ad
affrontare con successo questa esperienza che è unica e irripetibile, che mi ha
permesso sopratutto di conoscere meglio le persone fantastiche che mi
circondano.
GiuX
Ammirazione GiuX!!!
RispondiEliminaX la tua prestazione, per le tue parol& per la tua caparbietà!
Poi con un "catalizzatore" come Cesare, anche le imprese + ardue diventano realtà!!! ;-)
GRANDE !!!
RispondiEliminaPer la maratona che hai fatto e sopratutto per quello che hai dentro.Sei un baracchino "speciale "...............
Complimenti
Per prima cosa ti mancano settanta metri per finire la maratona che è lunga 42 km. e 195 metri, scherzi a parte tutta la mia ammirazione Giux, alla tua prima esperienza hai staccato un tempo di valore! Segno che ti sai gestire e che hai un motore potente! La prossima andrà ancora meglio! Spero di esserci anch'io. Angelo
RispondiEliminaMitico GiuX !!!
RispondiEliminaTu e Claudia veramente eccezionali ! La tua naturale riservatezza ha fatto spazio, durante la gara, alla gioia, questo quello che traspare dal racconto ed è così che bisogna fare. Se il risultato dei tuoi eccessi sono quelli visti alla Turin Marathon, quasi quasi mi convinco a cambiare stile di vita (perlomeno per quanto riguarda i cuba libre ed altri eccessi, sulla terza voce sono già a posto ..:)). Alla prossima.