domenica 14 luglio 2013

14.07.2013 - BESOZZO (VA), 8^ Su par ul Sass, di L. Colombo

Ci sono gare che già dal nome contengono la parola, o almeno sono foriere dell'indicazione "sofferenza". Ma ci sono anche quelle gare, nelle quali, o dopo le quali, il ricordo si stampa come indelebile nella mente, e non solo nelle gambe. Direi soprattutto nel cuore, sì che la corsa è prima di tutto una vicinanza con se stessi. Un desiderio irrefrenabile nell'esser spinti fuori da sé, ed impegnarsi in qualcosa di memorabile che rimarrà "in noi" per sempre.
L'ottava edizione della Su par ul Sass è una di quelle occasioni per le quali la mente ci pensa molto bene, prima di esser-vi attirata. Chi ha provato l'ebbrezza dell'agonismo in quel di Besozzo, solo lui, sa parlarne e descriverne le emozioni, e soprattutto le sofferenze, che essa porta e trascina con sé. Nel 2012 fu la mia prima partecipazione a questa manifestazione, ed andai a chiudere con un tempo di 41'03'' per gli 8,6 km del percorso. Quest'anno ci ho riprovato, e sapevo che non sarebbe stato facile eguagliare il "tempo": mi sto allenando bene, avendo dovuto abdicare alle serali per il mese di luglio le gambe riescono a spingere con più freschezza, ma dall'altra parte, sono meno reattive alla velocità.
Piccola nota: arriviamo sul posto alle 8.15 convinti che lo start verrà dato alle 9. Invece scopriamo che la partenza sarà da lì a 15 minuti, e così affrettiamo le operazioni di cambio/iscrizione e ci immergiamo in un allenamento blando e assolutamente ai limiti dell'(in-)sufficienza, percorrendo la lunga scalinata ("ul Sass") che porta al ritrovo e che sul percorso successivo si scalerà nei pressi del 4° km.
Poi le 8.30, il via (in verità, con qualche minuto in anticipo...): breve salitella  di 100 metri, seguita da una lunga discesa di 400 metri e ancora "a salire" fino al cartello del 1° km. 3'55'', bene così, anche se partendo quasi da freddi bisogna badare a non esagerare. I successivi tre chilometri circa (2700 metri a sensazione) sono composti da un giro panoramico per il paesello, una serie di sali-scendi, nei quali, nonostante gli sforzi di correre rilassato e non badare all'articolazione del ginocchio destro che non voglio "far soffrire", il ritmo rimane più che discreto. Si passa ai 3000 in 12'09'', poi un lungo rettilineo, fino al "Sasso", ed eccolo il bello del percorso. Se per la prima parte di gara si erano alternate alle dure salite, frequenti discese, dal crocevia (i fortunati che virano a destra per i 4,1 km, e noi "della sinistra" per gli 8,6 km) sarà solo una rampa infinita. Prima su strada, e siamo al 5° km (22'22''), poi su sterrato, infine la lunga ascesa da Cardana a Besozzo. Una vera e propria cronoscalata, i polpacci chiedono pietà; si sale e si sale, oltre 2 km con punte oltre il 10%. Da qui si "scollina" per un breve tratto di campi e poi l'ultimo km circa in discesa, quando ormai le gambe proseguono per inerzia ed hanno solo le energie negli ultimi 200 metri per una spinta che mi garantisce il sorpasso di un concorrente che è sempre stato in vista, ma davanti. Vado a chiudere in 42^ posizione assoluta (almeno questa è la "conta" dell'addetto), sui 360 accorsi, coprendo il tracciato in 40'35'' (4'43''/km). Segue Livio, che pareggia il tempo della passata edizione (41'05'').

Lamberto Colombo

1 commento:

  1. ...Enrico.14/07/13, 17:46

    La ricordo benissimo questa "bastonata solenne" che affrontai due anni fa e che, nonostante la fatica, fu davvero una delle più belle ed intense di quell'annata magica concludendola con un bel tempaccio nonostante sia stato costretto a camminare la salitaccia. Come la racconti mi sembra di riesserci. Vero tappone di montagna che coi dovuti rapporti ci starebbe bene al Tour de France o al Giro d'Italia sezione dolomitica.
    ...Enrico.

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