giovedì 5 settembre 2013

8 - 22 Agosto - La “Via della Costa” - 362 km lungo tutta la Liguria di F. Colombo - Seconda parte


Giorno 6, martedì 13 agosto, Loano-Noli 30 km, 152totali, -210 alla fine
(Ricorrenza morte nonno Giuseppe)
Tra Ranzi e Borgio Verezzi un altro paio di interruzioni; una pianta sradicata sul sentiero ed un cantiere. Qualche altra variazione rispetto alla guida e tratti a cui porre elevata attenzione alternati ad alcuni diciamo poco panoramici. Infine tra S. Bernardino e S.Cipriano un cartello che dice: “Attenzione! Mercoledì e Domenica caccia al cinghiale!”
A Finale Ligure c/o la Casa Santa Chiara l’ospitalità è solo per Pellegrini con la credenziale di Perugia, rientro quindi in treno alla mia base di Andora.
Alla sera il ritornare in mezzo a tanta gente è reso molto piacevole, dopo le giornate a temprare se stessi ed il cammino verso i ristoranti per la cena sono un piacevole defaticamento.

Giorno 7, mercoledì 14 agosto, Noli-Varazze 29 km, 181totali, -181 a Sarzana (metà della meta -_
Ricorrenza morte nonno Giuseppe)
Nel lungo tragitto odierno in pineta sono le mosche/mosconi la tentazione demoniaca a turbare la pace e la serenità di questi luoghi. La discesa verso Vado (polo industriale) è un altro sentiero da rivedere sia per il degrado, la vegetazione rigogliosa cancella per tratti il sentiero, e ancor più la friabilità della roccia lo rende particolarmente pericoloso. Almeno riesco ad ultimare questa discesa giusto in tempo ad evitare il megatemporale all’ingresso di Savona.
Ne approfitto per festeggiare il superamento dei -200k alla fine con un gustoso aperitivo guardando i fulmini ed il nubifragio abbattersi sul mare e la città. Dopo 20’ circa è tutto finito, rimane una lieve pioggerellina a tratti, ma le strade verso il centro di Savona sono allagate e ad un sottopasso mi tocca fare un pediluvio alla fine neanche spiacevole. Cattedrale, Torretta medioevale e passeggiata degli artisti.
 All’uscita dalla città il sole riprende a farsi largo tra le nubi. Consiglio che rimarco, portare il meno possibile, solo lo stretto necessario; a lungo andare, dopo la prima settimana anche il minimo peso in più si fa sentire. Lascerò indumenti e oggetti superflui man mano dagli hospitales.
Soliti telefoni sbagliati o passati a privati, mi costringono a spostare la prossima base nella bellissima Camogli che raggiungo in treno.
Siamo a metà della meta, valido motivo per concedersi il festeggiamento con una raffinata cenetta “Al faro”, pregiato ristorante vista porto. Fine della VI^ tappa della guida

Giorno 8, Giovedì 15 agosto, Festa della Assunzione. 0 km, riposo!!
Dopo la prima settimana ed il raggiungimento dei primi traguardi uniti alla stanchezza che inizia a farsi sentire, decido di “disobbedire” per la prima volta alla guida e mi concedo, visto anche che è ferragosto, un giorno di riposo, S. Messa, mare e riposo.

Giorno 9, venerdì 16 agosto, Varazze-GE Commenda 36 km, 217totali, -145 alla fine.
Varazze l’ho visitate più volte nella mia infanzia, avendo trascorso ben 13 anni le vacanze con la famiglia nella seguente Cogoleto. Ma ancor più mi richiama il passato Arenzano col suo Santuario del Gesù Bambino di Praga, dove a metà anni “70 avevo preso parte alle loro campagne estive, prima da solo, poi in compagnia di altri amici arlunesi.
Il superamento dei 200km percorsi arriva in compagnia di due giovani piacevoli ragazze: Michelle della prossima Genova Crevari e Kataron, la sua amica olandese che ha conosciuto là dove ora vive e lavora. Il lungomare dell’Aurelia scorre velocemente chiacchierando con loro ed all’arrivo alla bellissima abitazione di Michelle, proprio sul mare, sono invitato per un gradito ristoro con acqua di una vicina sorgente solforosa. Meno male, perché l’ingresso in Genova città è pesante; tanto asfalto e sole: GE Voltri, Prà, Pegli, Cornigliano, Sampierdarena, Commenda; col senno di poi meglio li avessi fatti in autostop o coi mezzi. Fine VII^ tappa dalla guida

Giorno 10, sabato 17 agosto, GE Commenda-Camogli 26 km, 243totali, -119 alla fine.
VIII^ tappa, si inizia con la visita di Genova centro città: i caratteristici carruggi sembrano diventati ahimè il Marocco o la Cina. Il genovese sembra l’eccezione, l’intruso, anche Via del campo, resa nota dalla famosa canzone di De Andrè è quasi irriconoscibile. Ciò che rimane immutato è la maestosità dei principali monumenti: la Cattedrale, il Palazzo Ducale, la casa di Cristoforo Colombo

Anche la tratta d’uscita da Genova: Quarto, Quinto, Nervi, S. Ilario, Bogliasco, Recco è pesante, seppur molto più piacevole della prima parte d’ingresso (+243 -119). Purtroppo saranno stati i lunghi tratti d’asfalto, il calore, la fatica, ma al rientro i piedi sembrano due angurie e per precauzione preferisco riposare anche l’indomani. Non mi fermo più al Monastero dei pur ospitali Padri Olivetani, di Camogli: il loro rientro, cena serale compresa, per le 21 ai Pellegrini è un po’ troppo presto.
Vado in treno così sino a Sestri Levante che resterà la mia “base d’appoggio” sino a Cammino ultimato. Purtroppo in questo tragitto in treno una spiacevolissima quanto violenta lite, per fortuna solo verbale, tra due giovani extracomunitari, rei di dormire coi piedi sui sedili ed alcune signore. Un brutale tuffo nella realtà mondana.

Giorno 11, Domenica 18 agosto. Riposo!
La giornata di “tagliando”-riposo mi consente anche di curare un po’ le numerose vesciche (ago e disinfettante) a conferma del suggerimento ad utilizzare scarpe e calze (3 paia) le migliori possibili. Posso fare un po’ di riordino generale nello zaino, degli appunti, barba e capelli e qualche telefonata, sms a parenti e amici. Qui a Sestri L. c/o l’Opera Madonnina del Grappa, nella parte sottostante della chiesa, oltre la tomba del Padre fondatore Don E. Mauri, tutti gli stemmi dei Comuni di chi ha soggiornato, con la mia presenza anche quello di Arluno dovrebbe apparire a breve. 
 
Graditissimo l’incontro con due Pellegrine della Via della Costa, Giuliana e Rita, artefici del contributo riportato nel sito ufficiale. L’incontro col giornalista/vaticanista di fama Luigi Accattoli che terrà una conferenza su Papa Francesco. Infine la conoscenza di Giorgio Haddad, il sacerdote libanese che celebrava la Messa tutti giorni non che docente di due cattedre universitarie a Milano e Roma.

Nessun commento:

Posta un commento