“Il vero protagonista della storia è il mendicante”
Giorno
1, giovedì 8 agosto, Bodighera-Mentone 18 km fatti, -344 alla fine.
Il mio
Cammino, Pellegrinaggio, trekking, chiamatelo come preferite, inizia giovedì 8
agosto presso il I° Hospitales dalle Suore di Villa Garnier di Bordighera, realizzata dall’architetto
francese, che annovera nell’Opera di Parigi la sua realizzazione più famosa,
che soggiornò a lungo nel comune ligure.
Una volta
sistemato nella sin troppo lussuosa camera, mi avvio al primo tratto verso la
vera partenza del confine francese a Mentone
dal Ponte S.Ludovico.
Riscontro
alcuni punti negativi: il sentiero interrotto da una nuova costruzione, i
tratti di galleria sulla trafficata Aurelia, i cavi della tensione ferroviaria
a “portata di mano”, l’indicazione del sentiero della doppia freccia gialla (Santiago-Roma e viceversa) a volte non trovata e soprattutto l’antica via Julia
Romana al limite della praticabilità (necessiterebbe di
manutenzione);
sicuramente in questi tratti i sandali da trekking come suggeriva qualcuno sul
sito sono da sconsigliare, ma il tutto è più che ricompensato dagli incantevoli
luoghi di Ventimiglia alta,
medioevale; la Cattedrale di S.Maria Assunta è di una bellezza mozzafiato, non
da meno la Chiesa romanica di S.Michele (primi 18km fatti), tutti
luoghi sacri dove, durante il Cammino, non mi esimerò dalla Preghiera. Ricordo
i tanti propositi, fra questi la Preghiera per il papà dell’amica podista
Michela, mancato proprio il giorno precedente la mia partenza, la cui funzione
funebre ha avuto luogo proprio stamane.
Giorno 2,
venerdì 9 agosto, Bordighera-Taggia 32 km, 50totali, -312 alla meta.
Questi
luoghi ed i dispersi sentieri tra pinete e uliveti, con un continuo concerto
dell’innumerevole orchestra di cicale che l’indomani riscontro verso San Remo, consentono una possibilità
contemplativa e meditativa che non ha eguali! L’attenzione da porre all’indicazione
della freccia dev’essere massima, previo l’alto prezzo di svariati mt. se non
km in più da fare, ma non è sempre facile con i circostanti paesaggi da
ammirare. Bussana Vecchia è surreale:
un antico borgo a ridosso del Poggio, in pietra, distrutto da un terremoto di
fine ‘800 ora abitato da soli artisti. All’arrivo all’altrettanto bella Taggia il I contrattempo, non trovo
ospitalità negli svariati siti indicati dalla guida, che fare? Il più vicino è
ad Imperia, Oneglia: Parrocchia
Sacra Famiglia c/o l’ospitalissimo Don Paolo. Decido quindi di prendere il bus
per Arma-Imperia. All’arrivo trovo un ottimo letto ed una rigenerante doccia,
dopo la quale mi reco sul vicino porto per una meritata cenetta a base di
pesce. Qui parteciperò anche alla prima Messa domenicale prima della
ripartenza.
Giorno 3,
sabato 10 agosto, S.Lorenzo, Imperia Oneglia-Taggia 30 km, 80totali, -282 a
Sarzana.
Siamo
giunti così a sabato 10 e devo ripercorre a ritroso la tratta Imperia-Taggia (30km circa per un totale di 80). Purtroppo devo lottare, soprattutto nella prima parte, con un
principio di emicrania, ho ecceduto col vermentino la sera prima. Il sentiero è
comunque irto, per raggiungere la Chiesa romanica di S.Giorgio e nell’arrivare
a Torrazza mi sento un po’ come
William Wallace sui monti della Scozia alla conquista della libertà.
Supero la
Chiesetta
Madonna delle Grazie e mi ritrovo un ulivo sradicato sul sentiero non
facile da aggirare tra Mulino Dolca e Civezza
(altro borgo mozzafiato).
Un
ulteriore insegnamento da questa esperienza arriva dal detto:”Non mollare mai!”
che in questa situazione diventa quanto mai reale; la volontà e la perseveranza
fanno trovare energie insperate!! Motti a parte, qui inizia l’interminabile e
rovente tratto che da Linguaglietta
porta sino a Castellaro (credo 10km circa), poi finalmente il ponte
medievale come uno striscione d’arrivo. I° traguardo; superata la barierra
dei -300 alla fine.
In questa
situazione, leggere sulla Gazzetta dell’argento della Straneo ai mondiali di
Mosca mi fa sentire un poco solidale, ma un Pellegrinaggio soprattutto ti butta
in alto verso Lui, ti fa sentire parte viva della Chiesa, membro attivo
dell’umanità.
Giorno 4,
Domenica 11 agosto, S.Chiara (compleanno Don Massimo),
Imperia
Oneglia-Andora 12 km, 92totali, -270 a Sarzana
Sulla
Strada Coppi Rossi un’altra villetta ad interrompere il sentiero tra Clavi e Caramagna.
Sarebbe
interessante un’approfondita indagine sugli abusivi in queste seminascoste
strade bianche e semisconosciute dell’entroterra, o quantomeno le situazioni
fiscali.
In questa
tappa che mi porterà ad Andora (92Km totali) ennesimi suggerimenti di circostanza: quando e ove possibile meglio
avere con sé un bastone, anche raccattato al momento, utile oltre che in
salite/discese, per i numerosi cani a difesa delle villette, se eventualmente qualcuno
dimentica il cancello aperto, come capitato, ed infine per il possibile
incontro di qualche cinghiale.
Su queste
salite, con lo zaino militare, l’analogia stavolta è con De Niro in Mission,
quando risale la montagna con la zavorra del suo passato e dei suoi peccati al
collo.
Mi porto
in pari con la guida, con oggi ho praticamente ultimato le prime 3 tappe.
L’ospitalità
è c/o La Chiesa Cuore Immacolato del gentilissimo don Rinaldo; qui sarà
la mia “base” per ben 3 notti, vista la difficoltà a trovarne, coi nr.
telefonici della guida disponibile on-line da aggiornare. Qui incontro i primi
Pellegrini: Rada di Desio col fidanzato ed un’amica di Torino, un’altra coppia
di amici, e un gruppo di scout in cammino su una tratta ridotta.
Giorno 5,
lunedì 12 agosto, Andora-Loano 30 km, 122totali, -240 alla meta.
Il
programma quotidiano è abbastanza semplice: sveglia (senza sveglia) in genere all’alba, colazione,
camminare & camminare sino al rientro all’ospitalità e gustosa cena.
Come
disse Cesare per l’edificazione di Roma: “Un mattone (giorno)
alla volta”.
In questa
giornata c’è un traguardo importante, il superamento dei 100 km, se penso agli
amici podisti che li fanno in una sola volta al Passatore, e di corsa…
A volte
sulle dure salite la paura di non farcela, non riuscire, incalza, ma con la
giusta calma, “un passo alla volta”, nessun traguardo è precluso!
E’ il mio
I Pellegrinaggio, sicuramente Il Cammino di Santiago, la Via Francigena,
avranno il loro fascino, ma anche questa “Via della Costa” così vicina a noi
offre scenari inimmaginabili.
Si potrebbe obbiettare se necessaria tanta fatica,
tante difficoltà per arrivare a pensieri e massime già conosciute e/o scontate.
Mi avvalgo sempre di un paragone podistico; è un po’ la differenza che passa
tra apprendere sensazioni, emozioni da un libro sulla maratona e provare le
stesse, correndola la maratona!!! Anche qui in nr. di tel. per le ospitalità di
Alassio/Albenga sono: sbagliato e inesistente. Alla cena serale al rientro d’Andora
graditi incroci/incontri con conoscenze/amici
arlunesi. Ultimata la IV^ tappa dalla guida
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