martedì 8 aprile 2014

NO MARATHON ? SI PARTY ! Milano City Marathon 6/4/2014 di G.Costa

E’ il mio secondo racconto da quando sono iscritto a Via Baracca. Il primo l’avevo fatto in occasione della mia prima, vincente, Maratona il 15/4/2012. Oggi voglio raccontare una storia diversa.
Il luogo e l’occasione sono sempre quelli: Milano City Marathon.
Bene, siamo in tantissimi di QDVB e “simpatizzanti” oggi presenti, sia per staffetta, che per maratona.
Fra i maratoneti, chi alla prima, chi veterano. Un gruppo eterogeneo insomma.
Partiamo in “carovana” destinazione Molino Dorino e quindi via, ai nastri di partenza !
A differenza di tutte le altre maratone a cui ho partecipato, non ho in mente uno schema preciso sui tempi da tenere. So’ di non essere in forma, causa soprattutto scarso allenamento, ma ho un obiettivo: fare il personale ! D’altro canto ho da poco fatto Brescia, chiusa lontano dal “personale”, ma comunque sotto le 4 ore. Parto piuttosto forte per i miei usuali ritmi. La giornata è bellissima e soleggiata. Un po’ di caldo. Ho fortunatamente seguito il consiglio datomi e corro solo con la canotta. Questo aiuta.
Incrocio qualche “baracchino” e scambio poche parole. Sono meno allegro e “giocherellone” del solito, più concentrato sull’obiettivo. Alla mezza guardo il tabellone del tempo ufficiale, sono due minuti sotto l’analoga misura fatta l’anno prima in Maratona (mio precedente “personale” appunto). Fino al km 27 va tutto piuttosto bene (anche se sento le gambe un po’ “dure”), ma poi …. Comincio ad arrancare. Faccio ancora un paio di kilometri tranquillo, solo per capire se ho margine per proseguire. Arrivo in Piazza Duomo e decido di fermarmi. Inutile rifare un’altra Maratona per chiuderla con un tempo simile a Brescia, se non di più, ma arrivando sicuramente più provato. Delusione ?
Si certo, un po’ di delusione c’è, ma non bisogna dimenticare il motivo per il quale (vale per me) si corre: mantenersi in salute, aiutare ad affrontare con più energia i problemi grossi e piccoli che a ciascuno di noi (chi più chi meno) la vita riserva. Una componente importante dello stile di vita, che non deve diventare una “fissazione” od addirittura portare a minare il proprio fisico. Ma non è mica finita qui !
In Piazza Duomo, mi fermo a prendere un po’ di sole,vedo passare tanti amici, saluto, incito, mi diverto!
Adesso sì che le cose cominciano ad andare veramente bene. La tensione e la leggera delusione si stemperano. Da Duomo prendo il metrò e scendo a Cadorna, faccio ancora un po’ di strada con i maratoneti, re-infilandomi nella corsa, poi taglio per Parco Sempione, qui corricchio a ritmo “passeggiata”, riassaporo tutte le belle sensazioni della corsa. Il parco è pieno di gente, chi con i bambini, chi semplicemente fa una passeggiata. E’ una festa !
Mi rimetto ancora nella gara, quasi all’altezza dell’arrivo e trovo …. THE PRESIDENT, Fabione, con Tina e Michela. Quasi abbatto (inciampando) il piccolo rinfresco da loro predisposto, rovescio un po’ di vino, vengo sgridato (ehhh, ehhh !) dal President perché affetto il salame anziché mangiare quello già affettato …. E mi godo gli ultimi metri facendo quasi finta di averla fatta tutta la maratona (che “solone” . ).
Bene così insomma: ci ho provato (a fare il personale) e non sono pentito di averci provato, mi sono divertito ed ho pure preso degli applausi quando durante la gara (prima del ritiro) consegno una bottiglietta d’acqua vuota ad una (gnoccolona) del pubblico anziché buttarla a terra! Il mio fisico sicuramente ringrazia…..
E la prossima volta ……
Guido




7 commenti:

  1. commentare è difficile, non ho capito se il tuo era un guaio fisico, allora va benissimo, se hai rinunciato per un ritardo di qualche minuto sul tuo tempo ideale non sono d'accordo. Non riesco a concepire; il divertimento, la gioia della corsa( quanto mi manca ) è indipendente dal cronometro. Adoro i maratoneti come Giamma, lavoro, serietà, tenacia, quindi risultati, ma so che Giamma non lascerebbe per una giornata storta, oh quante ce ne sono, ma solo per salvaguardare la salute. Comunque complimenti Grande Guido, ho letto che il coraggio non è tagliare il traguardo ma presentarsi alla partenza, ci saranno, sicuramente, tante altre occasioni.

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    1. Il problema fondamentale è che al 27 mi sentivo più o meno come mi sentivo al 38 di Brescia... troppo provato. Ho pensato che arrivare fino in fondo per il mio fisico sarebbe stata troppo dura. Cautela insomma, non perche' ero già "rotto", ma perche' non volevo "rompermi". Perche' la corsa mi piace e voglio continuare a praticarla, come mezzo per stare in salute, non un fine al quale subordinare il benessere, tutto qui'. Ciao grande Angelone e grazie del commento !!!

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  2. Credo che l'aspetto + bello di questo sport sia l'eccleticità:
    Giamma 2h 53'
    Mike 5h 35'
    Il I° soddisfatissimo per l'ennesimo P.B.
    il secondo sono certo ancor d+ per il miracolo di aver prestato le sue gambe a Nicolò per quelle quasi 6 ore!!! ;-)

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    1. Come fa notare Fly i punti di vista sono tanti come i modi e le motivazioni che ci portano dalla partenza al traguardo di qualsiasi corsa.
      La mie soddisfazioni sono di aver accettato una proposta "scomoda", dato che le maratone le avevo chiuse da anni in un cassetto, di averla onorata (con fatica ...) per sostenere una buona causa e di aver fatto felice chi teneva tanto a questo progetto e mi ha chiesto aiuto.

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  3. Guido, hai fatto bene a mettere le mani avanti, prima che spuntino reclami sul web, di un certo tizio furbetto col pettorale n.412 che ha tagliato la maratona utilizzando i mezzi :)
    Scherzi a parte, io ti stimo lo stesso! ci hai provato, e questo è già segno di forza. Poi si sa che tu hai delle forte potenzialità e sicuramente la prossima la farai come vuoi tu!
    Ammiro tanto chi arriva alla fine...anche se straziato...ma sulle proprie gambe..ma tu l'hai gia fatto in passato, quindi per me rientri nella categoria CORAGGIOSI!
    e la prossima volta....andrà meglio di certo!
    sara

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  4. Grande Guido ..ammiro la tua lealtà .
    Ne hai fatte e ne farai ancora tante di maratone ,di questo ne sono certo
    Grazie per il tuo sincero commento

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  5. Commentare o meglio giudicare è difficile come scrive Angelo.
    Ognuno di noi ha una sensibilità diversa nell'affrontare le difficoltà sia fisiche che psicologiche. Guido è un prudente e si è comportato rispettando i suoi parametri. Forse con qualcuno a fianco nel momento di crisi avrebbe trovato motivo di non ritirarsi dato che, pur accorciando la strada, è arrivato al Castello bello pimpante.
    Come cantava De Gregori: si è ritirato Guido, Guido è vivo!

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