martedì 27 maggio 2014

24-25 Maggio 2014 - 42a 100km del Passatore di A. Garavaglia


 La Cento del Passatore, da me amatissima, dopo i primi cinque anni di soddisfazioni, mi aveva lasciato qualche rimpianto nelle ultime edizioni.  Considerando che, viste le condizioni delle mie articolazioni, probabilmente questa era l'ultima occasione per ripercorrere la via Faentina da Firenze a Faenza, da protagonista, e considerando che non potevo, causa dolori, fare uno straccio di preparazione, mi sono preparato un piano e, con l'aiuto della fortuna e della mia capa-tosta mi sono tolto una soddisfazione immensa.  Zero preparazione, unica corsetta dell'anno al parco delle cave, a febbraio?, quindici km.   Come tentavo di riprendere...dolori ai polpacci, sensazioni brutte...da sconforto.   Allora faccio così, faccio riposare tutto e mi presento alla partenza della cento con allenato il cervello, quello non mi fa male!    
 Nella prima parte della gara cerco di guadagnare, senza mai strafare, un paio di orette da gestire poi su un'ipotetica media di cinque km/ora che serve per completare il percorso nelle venti ore massime.  
 A Borgo S. Lorenzo, trentuno km, arrivo in circa quattro ore invece di sei, ottimo, conosco il percorso, so che da ora in avanti, in queste condizioni, posso solo gestire, un'ora la posso spendere per ristori, soste "tecniche",
massaggi, mi resta un'ora, so che la salita della Colla mi costerà un po', anche in termini di media e di morale, ma la determinazione c'è.  
 Una cosa non avevo calcolato, negli ultimi tempi di inattività podistica, i miei piedi sono diventati "dolci" e, già verso i cinquanta km. sento pizzicare le piante dei piedi, chi corre sa cosa vuole dire, arrivano delle vesciche!   In pochi km. il dolore aumenta e già verso il sessantesimo sono nel dramma, come tempi ci starei anche ma come faccio a camminare per quaranta km. con delle puntine nelle scarpe (la sensazione è quella).   
 Ho stretto i denti e anche altre cose, ho stretto tutto quello che potevo, la voglia di passare ancora una volta sotto a quel traguardo mi ha fatto superare il caldo secco del pomeriggio di sabato, il freddo pungente della notte, il caldo di nuovo feroce della mattina di domenica e, contando i cento metri, non so ancora come, alle dieci e mezza, con mezz'ora di vantaggio sul tempo limite, ultimo assoluto, questo non mi era mai capitato!, sono arrivato, felice come una Pasqua e orgoglioso di me stesso, una delle medaglie che mi tengo stretto e che mi sono costate di più.  
 Ho parlato di me stesso, spero possa servire a chi pensa che le difficoltà dello sport e della vita siano insuperabili, non è così, certo bisogna soffrire, ma con determinazione e un pò di "pazzia" si può vincere!          
 Cosa dire dei miei compagni di avventura, le cifre parlano da sole, posso dire che sono degli "amici" con cui si può intraprendere qualsiasi avventura, che qualch'uno mi ha stabiliato per la prestazione sportiva e la serenità nell'ottenerla, altri per la generosità di rinunciare al tempone per mantenere una promessa, altri per l'intelligenza di rinunciare all'esagerazione che poteva mettere in pericolo la salute.

 Grande Vittorio ci saranno altre occosioni per entrare nella storia, anzi nella storia già ci sei... sei Ultramaratoneta...    

Angelo

9 commenti:

  1. Angelo che dire.... dopo la lunga inattività qunado ha saputo che eri arrivato in fondo ho detto.... non ci possso credere!!! Sei un grandissimo come grandi sono stati tutti qulli che hanno partecipato. Complimenti ad ognuno di voi. Alla prossima avventura.

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  2. Davvero sono stati Grandi, tu lo sai cosa vuole dire fare questi tempi, lo hai provato! Io ho ancora un gran mal di piedi, quattro vesciche nere! ma sono felicissimo! ciao e grazie.

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  3. Grazie Angelo un esempio per tutti
    Pier

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  4. Rileggo il tuo racconto e mi rendo conto che è successo davvero! il tanto atteso PASSATORE! ce l'abbiamo fatta! tu senza allenamento hai fatto una cosa esagerata. sarà che sei portato, sarà che sei davvero tosto.. io non voglio credere che sia stato il tuo ultimo Passatore... perchè voglio condividere con te ancora altre avventure di questo tipo! Ricordo il primo anno che l'avevi conclusa...pensavo: E' UN PAZZO!!! eppure sei riuscito a trasmettere a tutti quelli che l'hanno fatta dopo di te, la convinzione che tutto sia fattibile, con la calma e serenita' E DETERMINAZIONE che ti contraddistingue! insomma. SEI DAVVERO UN GRANDE UOMO! sara

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  5. Lo aspettavo questo racconto, ero ansioso di sapere com'era andata e finalmente è arrivato ! Emozionante, coinvolgente, come me lo aspettavo ! Pensare di poter fare questa corsa è già un successo, terminarla un'impresa sportiva e umana. Grandissimi tutti.

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  6. Tanto stupore, invidia, ammirazione!!! ;-) flj the glide

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  7. Allegro con brio... i Beethoven, della 100km
    CALCATERRA ha “Suonato” LA NONA
    ANGELO ha suonato LA SESTA, meglio conosciuta come “Pastorale”
    PIER ha suonato LA QUINTA,
    ROBERTO ha suonato LA TERZA, detta "Eroica"
    SARA ha suonato LA PRIMA, in Do maggiore
    VALTER e BRUNO hanno suonato LA PRIMA, in Do
    VITTORIO ha fatto il direttore d'orchestra
    si accettano altri interpreti per ingrandire l'orchestra
    ciao Roberto

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  8. ah, dimenticavo il ringraziamento al travel arranger, Roberto.. che ha reso tutta l'organizzazione impeccabile...dall'hotel, al treno, al ristorante.. Grazie!! sara

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    1. Trópp búñ, a var püsé la pratica che la gramatica.

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