Omegna- ore 9.00 - Via
che si parte: i km oggi sono tanti, 55!! Ma quello che mi preoccupa
maggiormente è il dislivello positivo: 3200 mt!
Che caldo, quanto sudo,
ma è tutta in salita??? Non c’è un attimo di tregua, un tratto
pianeggiante? Niente, si continua a salire, e grondo sudore, come
piovesse. Il mio respiro è sempre più affannoso e il battito non si
calma. Alzo gli occhi all’orizzonte, e mi prende lo sconforto, vedo
una scia di puntini colorati, fino in cima al Monte Mazzuccone…è
li che devo arrivare! Caxx!!
Ho smesso anche di
interagire con i compagni di avventura. Sto imprecando mentalmente. E
ho anche finito la riserva di acqua… Quanto vorrei un bicchiere di
coca cola gelata, o al limite una birra!
“Fanculo ai cancelli,
se oggi non lo passo…amen! Almeno mi riportano giù loro…che è
anche meglio”
E invece, finalmente,
sono in cima!
Disidratata e sfinita… ma un angelo venuto dal cielo,
mi guarda e mi chiede:
“vuoi un po’ di COCA
COLA?” - ODDIO LA SANTA PROVVIDENZA!
Riprendo un minimo di
forze (come quando hai il cellulare completamente scarico, e attacchi
il caricabatterie per 5 minuti)… e riprendo il cammino.. altra
salita verso il Monte Croce, il punto più alto del percorso.
Mi sento amareggiata,
delusa da me stessa, per come sto subendo la fatica oggi… ma il
saggio Osvaldo mi rincuora dicendo che nelle corse lunghe capita di
sentirsi scoppiati, e poi riprendersi magicamente e continuare …
E così arriva anche il
Monte Novesso, e da li fino al 30° km la strada è in discesa.
La mattinata è volata,
ora si va verso l’imbrunire. Passata l’acidità e lo sconforto
dei momenti peggiori, mi concedo il lusso di godermi il paesaggio:
che spettacolo, oggi sembra estate ma con i colori dell’autunno
tutto intorno a noi..
Incredibile, adesso ho
fatto più di 34 km e sto meglio! E sto correndo!!
E così faccio per tutti
i tratti in cui la salita non me lo impedisce troppo… e arriva il
buio – e la luce frontale può fare ben poco nel bosco per impedire
qualche scivolone dovuto al fango, alle radici e ai sassi nascosti
dalle foglie.
Ma oramai sento il
traguardo vicino, e mi sento veramente orgogliosa quando arrivo sul
lungolago, tra qualche passante che mi urla un : “brava dai che è
finita!!”
Ce l’ho fatta! Nel mio
piccolo ho superato il mio limite! Certo, guardo con ammirazione
estrema quelli che si sono cimentati nel percorso da 87 km!
Ma questa giornata me la
sono goduta dalla mattina alla sera, un pieno di emozioni vissute
all’estremo, e quello che mi sembra si addica al finale del mio
racconto è: tutto sembra impossibile finchè non lo viene fatto.
Sara
Kamikaze, a far esplodere emozioni! ;-)
RispondiEliminaSei grande, grande, grande... Sara. Penso che tagliare un traguardo posto al limite e già pensare di superarlo....non abbia prezzo!!! ciao Roberto
RispondiEliminaMa siete UMANI o cosa!
RispondiEliminaGrani Bravi Ragazzi.
Complimenti! Ormai sei ultra anche in montagna.
RispondiEliminaRitengo che per "l'impossibile" ci voglia comunque preparazione, fiducia e qualche angelo custode. Un'impresa del genere non si improvvisa.
Grandissima ! E bel racconto ! Ma chi ti ferma piu' ?
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