venerdì 12 giugno 2015

30.05.15 - 100km del PASSATORE di A.Garavaglia

Siamo partiti per Faenza, per partecipare al Passatore, ognuno con i propri problemi e con i propri perchè.
Sentivo i propositi dei partecipanti e, molti, erano assillati da varie paure e vicissitudini.
Nel mio caso consideravo già un mezzo miracolo arrivare al primo traguardo dei trentuno km; ed ero tranquillo di non potere pretendere altro se non una gita in luoghi comunque bellissimi in ottima compagnia.
Mi consolava il fatto di fare un pò da "organizzatore" essendo, quasi, decano della manifestazione.
Tuttavia si nascondeva dietro l'angolo una forte emozione... si è materializzata la mattina della domenica... poco prima delle otto.
Andiamo con ordine, viaggio tipo scolaresca, pulmino nove posti, allegria, battute, canzoni anni settanta cantate a squarciagola, ritiriamo i pettorali, cena nel solito ottimo ristorante Faentino, passeggiatina in centro, poi a nanna, perchè la mattina seguente è già Passatore e Roberto, nostr org. rag. cons. e quantaltro, ha detto che se vuoi sederti, sul treno delle otto e venti per Firenze, devi essere in stazione per le otto; aveva, come al solito, ragione.
Firenze ci accoglie, piena di sole e di Giapponesi, ci facciamo i nostri quattro/cinque km. a piedi ( ma perche? ) si pranza da Anita, .. la tradizione... poi ci si prepara, alle quindici si parte, quanti amici di tante corse si incontrano in via dei calzaiuoli sotto lo striscione della partenza...anche questa è tradizione, ma questo "Passatore" non sta mica diventando noioso?
Gli occhi si accendono di una luce diversa nell'immediata pre partenza... allora la "corsa" è ancora viva!  Uscendo da Firenze, verso Fiesole, li vedo allontanarsi, inesorabilmente, in gruppo, bravi ragazzi, che la forza vi accompagni...
Il mio corriccamminare mi porta, verso le sette e mezza di sera, dopo aver scavalcato un preappennino ( si può dire? ) a Borgo San Lorenzo, il mio Passatore termina quì, sono purtroppo finiti per me gli anni di scorribande podistiche, il vecchio telaio non supporta più il motore, anche lui vecchio ma un pò meno, qui scopro che anche Valter e Bruno hanno dovuto dare retta a malanni che oramai si trascinano da tempo e dire stop. 
Torniamo in treno, facciamo prima, e ci organizziamo per aspettare gli altri all'arrivo. 
I tre Moschettieri oramai non mi stupiscono più, anzi mi stupiscono SEMPRE, quindi non mi stupiscono più,( che sto dicendo? ) arrivano insieme poco dopo le tredici ore, risultato pazzesco! arrivare insieme con questo tempo è PAZZESCO!  Mi spiego, ho un pò di esperienza in materia, è vero che ci si supporta, insieme, ma , in una corsa di 100 km. le crisi, eventuali ma sicure, non si presentano insieme, non nello stesso momento, ma, in tre, bisogna moltiplicarle per tre...se non ci si lascia, Loro non si sono lasciati! Grandissimi SARA, PIER, OSVALDO,grandissimi.
Da notizie telefoniche sembra che Roberto abbia abbandonato sulla Colla di Casaglia al 48°km. Roberto è uno tosto di gamba, un dieselone, problemi di stomaco/pancia lo hanno fiaccato fino al ritiro, peccato, sarà per la prossima.
Aspettiamo trepidanti Vittorio, l'anno scorso stava male di stomaco, le "farfalle" del debutto lo avevano tradito, faccio un tifo pazzo per lui, so che ci tiene, che è determinato, ma la cento è una brutta bestia, dietro ogni angolo si può nascondere un'insidia....dietro l'angolo del porticato prima di Piazza del Popolo, poco prima delle otto sbuca Vittorio, si vede che ha sofferto, si vede che ha faticato, noi gridiamo forte il suo nome, si avvicina, sta piangendo.. così come piango ancora adesso io, scrivendo questo pezzo...  Mi dice che è arrivato per me, per i consigli che gli ho dato... gli urlo, goditi questi cento metri finali, con la piazza che ti applaude e ti...invidia!    
Guardo il Pier, uomo da cento battaglie, e anche lui piange, l'emozione di questi momenti è impagabile, non ho pianto per i miei arrivi, quello dell'anno scorso quanto mi è costato!, ma stavolta sì, vedere la felicità di Vittorio, quanto deve avere sofferto! quanti dubbi ha dovuto scacciare nella notte, sull'appennino e i km. che non passano mai, Lui mi ha fatto ricordare in un attimo tutte quelle cose che il cervello mette nel "cestino" della memoria ma che ogni tanto è bello e struggente riportare a galla.  Non bisogna fara la Cento per essere uomini! ma per fare la Cento bisogna essere "uomini".
Siamo andati a finire un pò sulla nostalgia ma l'emozione è stata forte e spero di avervi fatto partecipare un pochino, comunque ci siamo divertiti anche un sacco, abbiamo anche tanto mangiato e ben bevuto, e comunque, ognuno di noi tiene custodito con "pudore" dentro di sè tante altre sensazioni!  Volete scoprirle, avvicinatevi, piano piano, alle ultra…
Angelo

8 commenti:

  1. Siete fortissimi, tutti, dai magari quando ricomincierò a correre, tra una Biella Graglia, una mezza da qualche parte, una 6 ore...ci si può pensare..
    Matteo.

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  2. Grazie Angelo il Passatore è tuo
    Pier

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  3. Attendevo con ansia il tuo racconto, riesci a mettere per iscritto le emozioni che hai dentro. Grazie Angelo! il passatore rimane dentro...non passa mai. e quest'anno la vera VITTORIA è tutta di VITTORIO!! grazie a tutti i passatori per avermi fatto rivivere un week end adrenalinico come questo. sara

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  4. Spesso non è essere arrivati al traguardo la maggior difficoltà, ma aver avuto il coraggio di partire! ciao Roberto

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  5. Condivido le vostre sensazioni . vorrei correggere il tempo finale dei tre moschettieri
    bisogna togliere due ore a Sara e Osvaldo aggiungerle a Pier per il fatto che dal km70 sono diventato una zavorra ciao Pier

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  6. Angelo, sei davvero il SIGNORE della100. Leggendo il tuo racconto mi sembra di rivivere quelle emozioni. Sei un Grande. Davvero tutti noi dobbiamo ringraziarti.

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  7. Dovete ringraziare le vostre gambe e la vostra forza di volontà !

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  8. La mia cento è tutta racchiusa in una promessa fatta 3 settimane prima fatta al mio mentore il mitico Angelo. Solo la forza di volontà mi ha portato al traguardo tanto sognato di Faenza,Un esperienza e un emozione grandissima, se poi aggiungiamo che io dell' atleta non ho niente forse solo la testa dura . Devo ringraziare tutti i miei compagni di avventura , ognuno a suo modo mi ha fatto sentire bene, sereno cosa che non mi capitava da parecchio tempo.,Pier che mi ha aspettato all'arrivo senza praticamente dormire, Sara-Osvaldo straordinari da invidia ottengono risultati eccezionali e sempra che non facciano fatica, Bruno-Walter con loro ho corso i primi 30 km mi spiace per il ritiro so cosa vuol dire, infine Roberto con una semplicità disarmante si mette ai nastri di partenza di una cento, io parto dove arrivo , arrivo grandissimo. Che dire la cento non si può spiegare si deve vivere km dopo km ascoltando il proprio corpo le sensazioni, i dolori, la fatica, le lacrime di sofferenza e sopratutto di gioia tutto quello che ho provato io. Grazie a tutti per il magnifico week end. Vittorio.

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