martedì 8 settembre 2015

TRAIL GOLFO DEI POETI - CINQUE TERRE - La Spezia - di M.Marino

"Ti porteremo su sentieri a picco sul mare, tra coltivazioni di vite e paesi di pescatori. Tra scalinate che piombano verso il blu del mare e che salgono verso il blu del cielo.Tra il profumo della salsedine e della resina dei pini.
Tra un "mai più, mai più!" ed un "bellissimo!" le tue gambe ti porteranno in due parchi naturali, Patrimonio Unesco, per condividere assieme il nostro amato territorio.
Uomo... Benvenuto in Paradiso"

E' così che veniva pubblicizzata questo bellissima quanto impegnativa corsa… e già mi era piaciuta, informandomi più dettagliatamente poi ho deciso di parteciparvi.
Ed anche adesso che le gambe mi ricordano tutti i 37km del percorso, con la mente sono ancora là, immersa in uno dei tanti bei paesaggi che la natura ci ha regalato.
I partecipanti a questa 3a edizione non sono numerosi, al via del percorso lungo siamo in 170, di cui 42 donne, qualche straniero ma per la maggior parte italiani che si uniscono ai 246 partecipanti del "Trail PortoVenere" di "soli" 20 km.
Trascorro la notte a La Spezia per essere "prontissima" alla partenza alle h. 08.00 a Marola, piccola frazione della più famosa città portuale; all'arrivo è già una festa: musica, lo speaker già carico così come tutti i partecipanti intenti a controllare tutto il necessario ed obbligatorio materiale da portarsi lungo il percorso ed al grido comune: 5,4,3,2,1…. uomo benvenuto in paradiso… siamo partiti.
Pochissimo asfalto ci porta subito alla prima scalinata: sentiero 529 tecnicamente parlando, per me una serie infinita di scalini in pietra.. tantissimi, tanto che ad un certo punto (e già ne avevo fatta di strada) mi metto a contarli: arrivo a più di 400 ma per il mio bene decido di smetterla con la matematica.
Conti a parte sono già oltre l'ottavo chilometro e si sale ancora, siamo immersi nel Parco nazionale delle Cinque Terre e mi fermo a riprendere fiato ed a ammirare una delle tante viste mozzafiato del percorso: in lontananza ritrovo l'isola Palmaria ed il Tino, tante volte "circumnavigate" in barca.



Ed è il momento della discesa, si ritorna verso il mare e verso Portovenere, che intravedo da una prospettiva mai vista prima e per questo tanto suggestiva.
Sono sola, vorrei fermarmi e rimanere così immersa nel silenzio che solo i posti unici possono offrire ma la realtà ha il sopravvento ed arrivano gli altri partecipanti: chi si ferma a scattare una foto, chi sfreccia prendendosi gioco dei turisti-traileristi per caso.
Li seguo e la discesa termina con una ripida (tanto per cambiare) scalinata che arriva fine al retro del castello di Portovenere, all'entrata della grotta di Byron e alla caratteristica e famosissima chiesetta,
da lì proseguiamo sul lungomare ed arriviamo in centro, al ristoro del 12° km.
Giro del paese e nuova salita, dove ci attende una scalinata che gli abitanti del posto chiamano "Microonde", infatti il sentiero sale costeggiato - quasi chiuso lateralmente - dai tipici muretti a secco liguri che riscaldati dal sole…. effetto "Microonde" appunto
Lungo questa ascesa ci troviamo, al 14° km a Sella Derbi e si prosegue in direzione Campiglia attraverso un suggestivo single track dove le pendici montuose si tuffano direttamente a picco sul mare. Arrivo a Campiglia, ristoro e bivio tra il trail lungo e quello corto: so che sarà un "massacro", il "bello deve ancora venire" mi rispondono quando chiedo informazioni sul percorso restante; ci penso un attimo.. ma prevale la voglia di panorami emozionanti ed il ricordo che mi sono iscritta al trail lungo e devo riuscire ad arrivare alla fine. 



Così riparto ed arrivo al km.17 ed al successivo ristoro: quello degli alpini, muniti di secchiello-doccia visto che ormai il sole è alto ed il caldo un po' si sente…


Docciata, affronto nuove salite, nuove discese all'interno del Parco per poi scoprire di essere arrivata al km 22° direttamente sopra Riomaggiore. Si scende a "visitare" il paese, ed all'orizzonte e soprattutto al 23° km… sorpresa!!! lo sguardo fisso, non riesco a distoglierlo dalla scena che mi si presenta: 






muretti a secco liguri, che riscaldati dal sole rilasciano tutto il qui le alte temperature possono mettere a dura prova anche i più 
le terrazze davanti a me tagliate in verticale da un sentiero che arriva fino in cima alla montagna e tanti puntini colorati… sono persone, si passa di là… bisogna "scalinare" il sentiero che qui chiamano "il calvario". Non lo dimenticherò mai !!!!
Dopo non so quante ore di "calvario" riesco ad arrivare in cima ed al 33° km, ennesimo ristoro con il nome che forse pare un po' ironico: "Ospedale da campo", tutti a rincuorarci che ormai "era fatta" e che gli ultimi chilometri sarebbero stati tutti in discesa (una salitina ce l'hanno comunque ancora messa) tornando a Campiglia ed a Marola passando da quei sentieri nel Parco e da quelle scalinate che prima erano tutte in salita. 


Con i complimenti degli organizzatori rimasti, passo sotto il traguardo…. ah sì… il chip è ancora allacciato alla scarpa e lo è stato per ben 7 ore…. 26 minuti… e 2 secondi!!!!

Che dire… avevano ragione loro… anch'io adesso posso dire "mai più, mai più" e……"BELLISSIMO".


Michela
















2 commenti:

  1. Complimenti per il bellissimo racconto e per l'ottima prestazione in ambienti di ineguagliabile bellezza.Grande!!!

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  2. CONGRATULATIONS!!!! :-D
    Come sai 2 anni fa ci sono passato, oltre a questi bellissimi posti c'è anche la parte di ponente che è forse ancor + spettacolare: Ventimiglia alta, Bussana Vecchia, Taggia... ;-)

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