3° GIRO DEL PERIM - Casalzuigno (VA)

14 Agosto, cercando una corsa in montagna in vista della Baceno-Crampiolo, la scelta è caduta subito sul 3° Giro del Perim, organizzato da ATLETICA 3V con partenza ed arrivo a Casalzuigno, pochi km da Cittiglio. Dopo la bella esperienza al Giro del Pozzo Piano ero sicuro di trovare qualità sia nel percorso che nell'organizzazione. Colgo l'occasione per farmi accompagnare dalla famiglia per una gita pre-ferragostana, con pranzo fuori porta. 

Al ritrovo qualche faccia la conosco, Michele di Olgiate, Silvio di Run and Trail, Fabrizio della San Marco, oltre ai famosi top runner e top blogger Matteo e Beppe. Tutto semplice al ritiro pettorale, siamo poco più di 100 come comunica Vittorio Ciresa nel breefing prima della partenza. Ci dice anche che il percorso è stato modificato nel finale, eliminando la lunga discesa "spaccagambe" su strada, sostituita da un passaggio nei boschi. Meno male, penso, però per me non sarà così.

Al via rimango coperto nelle retrovie, non voglio affaticare i muscoli e quando la strada diventa ripida cammino. Pian piano recupero posizioni, in salita è un vantaggio pesare poco. Scatto qualche foto, quello che ci sta intorno ne meriterebbe qualcuna in più (Arcumeggia soprattutto), ma siamo in gara ... Alpe Perino, siamo in cima, inizia una discesa non ripida ma difficile per via dei tanti sassi, gli specialisti mi sverniciano in serie, li lascio fare con ammirazione. Dopo un tratto di asfalto ecco la variante nel bosco, sentiero stretto, molto tecnico, vietato sbagliare. E io sbaglio, perdo il passo scavalcando una roccia, sono quasi fermo ma perdo l'equilibrio e non lo ritrovo più, vado verso valle e mi fermo stampando il labbro superiore su una radice. Scattano rapidi i soccorsi di chi è nei pressi: mi alzo, i denti sono salvi, il naso sanguina abbondantemente come la mano e il ginocchio. 

Riparto con rabbia, corro per qualche minuto, poi lentamente mi passa la voglia. Al ristoro di Aga mi do una ripulita, ma non serve "queschì l'è burlà giò" sentenzia una sciura  sull'uscio di casa. La discesa diventa ripidissima, inutile cadere una seconda volta, procedo al passo con cento pensieri in testa, ma uno su tutti: arrivare. Lo faccio correndo l'ultimo km su strada, per onorare i miei famigliari che mi aspettano. 

Il ristoro è molto invitante ma ho bisogno di altro. I volontari dell'ambulanza mi prestano le prime cure, non sono il solo ad averne bisogno. 

Scappo senza vedere le premiazioni, senza salutare gli amici dell'Atletica 3V, niente pranzo fuori porta, ci aspetta il pronto soccorso di Cittiglio. Quattro punti al ginocchio, un po' di colla stick al labbro, l'antitetanica, una lastra al naso, sette giorni di prognosi. Niente Baceno-Crampiolo, niente Sgamelaa, la mia stagione di corse in montagna si interrompe bruscamente.

Michele Romanini

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