25.03.2012, StraMilano Half Marathon, di M. Romanini

Lascia o raddoppia? chiedeva il mio famoso omonimo tanti anni fa. Raddoppio e dopo Lago Maggiore eccomi di nuovo al via di una mezza, quella famosa per essere "velocissima" e che invece mi ha sempre fatto soffrire, la Stramilano Half Marathon. Preparazione rigorosa per due settimane, poi il sabato vanifica tutto. Partecipo ad un convegno veterinario a Lodi, il pranzo è compreso. Ahimè. O saltare il pasto o riempirsi di tramezzini, voulevant, tartine, sfogliatine ... quelle cose che una tira l'altra.
Penso che in fondo non sarà una piccola trasgressione a farmi male.
Sbaglio, domenica al risveglio domina un senso di nausea, i grassi ingeriti il giorno prima ristagnano ancora nel mio stomaco. Andare o stare? Vado, cerco di migliorare la situazione con un bicchiere di Coca, in parte aiuta.
Molino Dorino, sulla banchina c'è uno che assomiglia a Stefano Baldini, no è proprio Stefano Baldini. Fare una foto? Attaccare discorso? Per dire che cosa? Che cercherò di farla in 90 minuti? Sai che impresa, lascio perdere. Le carrozze sono strapiene di gente, per lo più runners e famiglie che vanno alla Stramilano per tutti. E nella ressa appare una famiglia conosciuta, la fam. Chiappa, al gran completo. Fare una foto? Attaccare discorso? Adesso sì, con piacere!
Appuntamento con Bruno in zona Arena dove lasciamo le borse, correrò con la canotta Abbraccio da immortalare in una foto con Simo, Giogiò, Laura, Fabrizio e altri marziani. Riscaldamento sul vialone a lato del Castello,  dove a breve si partirà, di fianco a noi il fiume infinito dei 50mila che convergono verso l'Arena dove entreranno solo dopo una lunga coda. Ecco coach Andrea Gornati, Claudia Gelsomino, Massimo Bongini, provo a scaldarmi con loro ma per me il loro ... è già ritmo gara. Le gambe girano bene, però mi sembra di avere un mattone nello stomaco. Partenza con gabbie, nessuno controlla l'accesso, così al via vengono a galla "i furbi" da 6/km, e non sono pochi.
Ho imparato che tentare di passare ad ogni costo è solo spreco di energia, il primo km è già molto fuori media per fare il tempo che ho in mente. Dopo 3k parliamo tutti lo stesso ritmo, la corsa inizia adesso. Sono rilassato, fa caldo, dovrò sforzarmi di bere. Milano chiusa al traffico è silenziosa, tanta gente in bici che, come gli automobilisti, deve assolutamente attraversare la strada. Per fortuna non suonano i campanelli.
In viale Tunisia finalmente uno incazzato che discute con un vigile "ho chiamato un taxi mezz'ora fa, devo andare a ...." poi le parole sono svanite. Ok, siamo a Milano!
Al decimo passo in poco meno di 43', riesco a bere e sono fiducioso. Grande festa a Porta Ticinese, tanta tanta gente. Al 14° sono ancora in media, sarebbe il momento di iniziare ad aumentare ma non riesco, anzi perdo qualche secondo al km.  Sotto il cartello del 15° un intenditore spiega alla moglie che "vedi, mancano 15km ..."  La fatica mi accentua il senso di nausea, il finale della Stramilano mi è indigesto anche stavolta.Vigorelli, Corso Sempione, Arena dove mi concedo un allungo in pista. 1.32.03, lontano dal preventivo, ma da non disprezzare.
Enrico è appostato dopo il traguardo, mi regala qualche scatto con faccia stravolta, uno con l'ossonese Marco Savio che ha chiuso con un favoloso 1.29.50!
Mi cambio e arriva Bruno, pensava di non farcela per un problema alla coscia e invece eccolo qua felice. Mi apposto per fotografare il resto dei baracchini: mi perdo Laura Zubiani ma in compenso faccio un multiplo click per Emiliano e Massimino, straordinari interpreti de "l'importante è partecipare". Per loro un arrivo in perfetto stile marziano. Il sole picchia, i prati del Parco Sempione sono invasi da una moltitudine che aumenta a vista d'occhio. Sono stanco, torno lentamente alla Metro godendomi questa sensazione e promuovendomi aver dato tutto anche se non era giornata.

       

Michele Romanini


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