Dopo la
bella esperienza dell’anno scorso, io e Pier abbiamo deciso di partecipare
anche quest’anno al “Trofeo Belvedere-Balconata del Monte Zerbion”. Così
domenica mattina all’alba (h.05.30) mi trovo con lui e sua moglie Adriana e
partiamo con destinazione Chatillon/Saint Vincent in Valle d’Aosta.
Appena passato il bivio autostradale
Torino/Ivrea ci dà il benvenuto un coloratissimo arcobaleno e noi, con il naso
all’insù, cominciamo a preoccuparci un po’… nuvoloni scuri all’orizzonte.
Arriviamo infatti poco prima delle h.07.00 e il cielo minaccia pioggia.
Ci cambiamo con cappellini ed antivento a
portata di mano, ci iscriviamo e beviamo un buon caffè; neanche il tempo di
uscire dalla tensostruttura dell’organizzazione ed incomincia a piovere.
Alle h. 07.30 parte la 3° AlpeMarathon dello
Zerbion, km.42 di maratona alpina alla
quale il mitico Pier ha deciso di partecipare, non immaginando però che sarebbe
stato costretto a farne "soltanto" 34 a causa di sospetti
"dolorini"
accusati nella "pericolosissima zona" del
muscolo adduttore.
Il primo arrivato alla maratona, in h.3.04.56, non a caso di cognome fa…"Cavalllo"
Giuliano della A.P.D Pont Saint Martin.
Ritornando a noi, vista
la partenza dei maratoneti io ed Adriana discutiamo sul percorso da percorrere:
ce n'erano di diversi e "per tutti i gusti": 6/12/14/20 e 30km.
Adriana sceglie i 12km, io decido per i 14, descritti come "percorso
classico con profilo altimetrico collinare": non so cosa precisamente mi
aspetta, qualche timore sulla tenuta delle gambe ma la voglia di vedere bei
panorami e di arrivare al Castello di Ussel (proprio davanti a Saint Vincent)
mi fanno decidere appunto per il percorso da 14km.
H. 08.05 ormai la pioggia è ben “definita”:
scrosci che sembrano secchiate continue e noi partiamo ma, fatti un centinaio
di metri, già ci dobbiamo dividere: il percorso scelto da Adriana va verso il
centro di Chatillon per poi salire sopra al paese, il mio invece si avvia verso
il fondo della valle, sono proprio sotto Saint Vincent quando attraverso il
borgo di Tous e percorro i primi 3 km costeggiando il corso dell'autostrada ed
il greto della Dora Baltea, per arrivare alla “strettoia” del fiume e
"cambiare sponda" attraversando lo storico “Ponte delle Capre”.
Ed ora si sale: mulattiere e sentieri…tra
castagni, betulle e prati un po’ corro e un po’ cammino (sotto l’incessante
pioggia) per i circa 3 km che ci fanno poi sbucare a Cretaz e all’unico ristoro
previsto lungo il percorso, che non poteva non offrire un assaggio di fontina
d’alpeggio. … Buono!!!… E per fortuna smette di piovere, ricomincio a correre,
sono al km. 6,5 ed arrivo alla piana che porta al castello di Ussel, castello
edificato intorno al 1343 che domina a strapiombo roccioso sulla valle di
Chatillon.
Ci sono, sono quasi arrivata in cima … ancora
circa un chilometro nel bosco e sono al castello.
Ma che vista !!! Proprio davanti a me Saint
Vincent parzialmente avvolto da basse nuvole bianche ed attorno panorami uno
più bello dell'altro da fissare nella memoria. Ma…mi devo rimettere "in
cammino"… giro intorno al castello e si scende, riattraverso la Dora e percorro
tutta la parte bassa di Chatillon.
Si entra in paese attraversando l'arcata del
ponte romano che sovrasta la "gola" del torrente Marmore, passo
accanto alla caratteristica cappella della Madonna delle Grazie, attraverso il
centro e si risale: scalinata che porta alla Chiesa di San Pietro e lì tutti i
percorsi si uniscono su un unico sentiero che naturalmente è in salita, tanto
che per descriverlo cito una frase che un podista del gruppo della Tigre mi
dice mentre di corsa mi supera: " questa salita è anche peggio della
nostra!!!!! ".
Ma ad ogni fatica corrisponde una soddisfazione
ed infatti mi ritrovo a percorrere una suggestiva passerella, o meglio,
"balconata" in legno aggrappata per quasi 2km alla roccia del monte
Zerbion e che mi porta a correre tra le case tradizionali della parte alta di
Chatillon, disposte quasi a "proteggere" un ben conservato torchio
settecentesco.
E dopo quest'ultima sorpresa rimangono gli
ultimi 4 km: in discesa… attraversando mulattiere… per la gioia delle mie
ginocchia che ormai urlano vendetta….
Volete sapere il tempo impiegato? … un'ora e
cinquanta… ma solo perché stavo facendo la turista nè..
Scherzi a parte è stata proprio come avevo
immaginato prima di scegliere il percorso… lo sapevo che avrei visto bellissimi
panorami, incontrato persone sorridenti e cordiali e approfondito la conoscenza
di posti che da bambina avevo frequentato.
Michela Marino
Straordinario il tuo racconto Mikela, carico di emozioni soprattutto "retrò"... ma è giusto così. E' sempre bello tornare sui luoghi che da piccoli ci hanno colpito e rigustarseli con quel pizzico di sana avventura.
RispondiElimina...Enrico.
Bravissima Michela, dopo aver letto il tuo racconto aggiungo anche i tuoi km ai miei, perchè è impossibile non seguirti.
RispondiEliminaGrazie
Pier
Complimenti Miky !!!!
RispondiEliminaOttimo il racconto è molto coinvolgente...come scrittrice sei fantastica.
Nella corsa stai ottenendo dei bei risultati e ricorda hai grandissimi margini di miglioramento in fondo è poco che corri con costanza ...BRAVA
Buona corsa a te e a tutti i baracchini
...lei ha un ottimo personal-trainer!! ;-)
Elimina...vero Sara?? ;-))
Ehhh Fly... io non sono competitiva..lo sai che ODIO la competizione. quindi il podio non fa per me
Eliminapero' amo correre...anche se a modo mio...
e preferibilmente in bella compagnia..
ci vediamo domani!!!
ciaoo!!!sara
odio x il podio, allora come fai stasera a Magnago?
Elimina...non il podio President,
Eliminala competizione!! ;-)) ;-D
se posso servire per le premiazioni...per passare i premi..ci salgo anche sul podio :)
RispondiEliminasara