lunedì 9 luglio 2012

08.07.2012 - 8a BALCONATA MONTE ZERBION - Chatillon (AO) - di M.Marino


Dopo la bella esperienza dell’anno scorso, io e Pier abbiamo deciso di partecipare anche quest’anno al “Trofeo Belvedere-Balconata del Monte Zerbion”. Così domenica mattina all’alba (h.05.30) mi trovo con lui e sua moglie Adriana e partiamo con destinazione Chatillon/Saint Vincent in Valle d’Aosta.
Appena passato il bivio autostradale Torino/Ivrea ci dà il benvenuto un coloratissimo arcobaleno e noi, con il naso all’insù, cominciamo a preoccuparci un po’… nuvoloni scuri all’orizzonte. Arriviamo infatti poco prima delle h.07.00 e il cielo minaccia pioggia.
Ci cambiamo con cappellini ed antivento a portata di mano, ci iscriviamo e beviamo un buon caffè; neanche il tempo di uscire dalla tensostruttura dell’organizzazione ed incomincia a piovere.
Alle h. 07.30 parte la 3° AlpeMarathon dello Zerbion,  km.42 di maratona alpina alla quale il mitico Pier ha deciso di partecipare, non immaginando però che sarebbe stato costretto a farne "soltanto" 34 a causa di sospetti "dolorini"
accusati nella "pericolosissima zona" del muscolo adduttore.
Il primo arrivato alla maratona, in h.3.04.56, non a caso di cognome fa…"Cavalllo" Giuliano della A.P.D Pont Saint Martin.

Ritornando a noi, vista la partenza dei maratoneti io ed Adriana discutiamo sul percorso da percorrere: ce n'erano di diversi e "per tutti i gusti": 6/12/14/20 e 30km. Adriana sceglie i 12km, io decido per i 14, descritti come "percorso classico con profilo altimetrico collinare": non so cosa precisamente mi aspetta, qualche timore sulla tenuta delle gambe ma la voglia di vedere bei panorami e di arrivare al Castello di Ussel (proprio davanti a Saint Vincent) mi fanno decidere appunto per il percorso da 14km.
H. 08.05 ormai la pioggia è ben “definita”: scrosci che sembrano secchiate continue e noi partiamo ma, fatti un centinaio di metri, già ci dobbiamo dividere: il percorso scelto da Adriana va verso il centro di Chatillon per poi salire sopra al paese, il mio invece si avvia verso il fondo della valle, sono proprio sotto Saint Vincent quando attraverso il borgo di Tous e percorro i primi 3 km costeggiando il corso dell'autostrada ed il greto della Dora Baltea, per arrivare alla “strettoia” del fiume e "cambiare sponda" attraversando lo storico “Ponte delle Capre”.
Ed ora si sale: mulattiere e sentieri…tra castagni, betulle e prati un po’ corro e un po’ cammino (sotto l’incessante pioggia) per i circa 3 km che ci fanno poi sbucare a Cretaz e all’unico ristoro previsto lungo il percorso, che non poteva non offrire un assaggio di fontina d’alpeggio. … Buono!!!… E per fortuna smette di piovere, ricomincio a correre, sono al km. 6,5 ed arrivo alla piana che porta al castello di Ussel, castello edificato intorno al 1343 che domina a strapiombo roccioso sulla valle di Chatillon.

Ci sono, sono quasi arrivata in cima … ancora circa un chilometro nel bosco e sono al castello.
Ma che vista !!! Proprio davanti a me Saint Vincent parzialmente avvolto da basse nuvole bianche ed attorno panorami uno più bello dell'altro da fissare nella memoria. Ma…mi devo rimettere "in cammino"… giro intorno al castello e si scende, riattraverso la Dora e percorro tutta la parte bassa di Chatillon.
Si entra in paese attraversando l'arcata del ponte romano che sovrasta la "gola" del torrente Marmore, passo accanto alla caratteristica cappella della Madonna delle Grazie, attraverso il centro e si risale: scalinata che porta alla Chiesa di San Pietro e lì tutti i percorsi si uniscono su un unico sentiero che naturalmente è in salita, tanto che per descriverlo cito una frase che un podista del gruppo della Tigre mi dice mentre di corsa mi supera: " questa salita è anche peggio della nostra!!!!! ".
Ma ad ogni fatica corrisponde una soddisfazione ed infatti mi ritrovo a percorrere una suggestiva passerella, o meglio, "balconata" in legno aggrappata per quasi 2km alla roccia del monte Zerbion e che mi porta a correre tra le case tradizionali della parte alta di Chatillon, disposte quasi a "proteggere" un ben conservato torchio settecentesco.
E dopo quest'ultima sorpresa rimangono gli ultimi 4 km: in discesa… attraversando mulattiere… per la gioia delle mie ginocchia che ormai urlano vendetta….
Volete sapere il tempo impiegato? … un'ora e cinquanta… ma solo perché stavo facendo la turista nè..
Scherzi a parte è stata proprio come avevo immaginato prima di scegliere il percorso… lo sapevo che avrei visto bellissimi panorami, incontrato persone sorridenti e cordiali e approfondito la conoscenza di posti che da bambina avevo frequentato.

Michela Marino




8 commenti:

  1. ...Enrico.11/07/12, 00:59

    Straordinario il tuo racconto Mikela, carico di emozioni soprattutto "retrò"... ma è giusto così. E' sempre bello tornare sui luoghi che da piccoli ci hanno colpito e rigustarseli con quel pizzico di sana avventura.
    ...Enrico.

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  2. Bravissima Michela, dopo aver letto il tuo racconto aggiungo anche i tuoi km ai miei, perchè è impossibile non seguirti.
    Grazie
    Pier

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  3. Complimenti Miky !!!!
    Ottimo il racconto è molto coinvolgente...come scrittrice sei fantastica.
    Nella corsa stai ottenendo dei bei risultati e ricorda hai grandissimi margini di miglioramento in fondo è poco che corri con costanza ...BRAVA
    Buona corsa a te e a tutti i baracchini

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    1. ...lei ha un ottimo personal-trainer!! ;-)
      ...vero Sara?? ;-))

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    2. Ehhh Fly... io non sono competitiva..lo sai che ODIO la competizione. quindi il podio non fa per me
      pero' amo correre...anche se a modo mio...
      e preferibilmente in bella compagnia..
      ci vediamo domani!!!
      ciaoo!!!sara

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    3. odio x il podio, allora come fai stasera a Magnago?

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    4. ...non il podio President,
      la competizione!! ;-)) ;-D

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  4. se posso servire per le premiazioni...per passare i premi..ci salgo anche sul podio :)
    sara

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